
SMARRIRSI
dalla percezione dello smarrimento alla perdita di sé
Una scenografia che, in rapporto dialettico con l’espressività artistica, sollecita l’immedesimazione con l’esperienza del disagio mentale.
Il pubblico è invitato a percorrere una rotta, dove le opere d’arte echeggiano e dialogano fra di loro, in un continuo sondare il campo del disagio nelle sue diverse intensità; dal nodo allo stomaco, alla profonda inadeguatezza, fino alla perdita d’identità.
Il visitatore potrà entrare nell’intima espressione artistica di ogni autore trovando una ricca varietà interpretativa sul tema, sia dal punto di vista delle tecniche utilizzate che sul messaggio trasmesso. Un percorso introspettivo che conduce a porsi in ascolto di questo mal-essere così fortemente presente nella nostra società e a interrogarsi sulla propria percezione della difficoltà del vivere.
Vernissage DOMENICA 3 FEBBRAIO ALLE ORE 11.00
PROGRAMMA
DOMENICA 3 FEBBRAIO
ALLE ORE 11.00
INTERVERRANNO IL VICEGOVERNATORE DELLA REGIONE FVG RICCARDO RICCARDI, IL SINDACO DI LIGNANO LUCA FANOTTO E L’ASSESSORA ALLA CULTURA DI LIGNANO ADA IURI
DOMENICA 10 FEBBRAIO
ALLE ORE 11.00
PRESENTAZIONE DEL LIBRO “L’ETERNO IN UN ISTANTE” DI E CON MATTEO CIMENTI,
CHE DIALOGA CON ANDREA PASCHETTO.
DOMENICA 17 FEBBRAIO
ALLE ORE 11.00
DIALOGO “ESPERIENZE
E PERCORSI TRA ARTE
E PSICHIATRIA” CON ALDO GHIRARDELLO, VANESSA MODAFFERI, FRANCESCO CALVIELLO.
DOMENICA 24 FEBBRAIO
ALLE ORE 11.00
DIALOGO “EX MANICOMI – TRA LA CONSERVAZIONE
DELLA MEMORIA E IL RECUPERO CULTURALE” CON MARCO BERTOLI DIRETTORE DSM GORIZIA E DONATELLA NONINO
DOMENICA 3 MARZO
ALLE ORE 11.00
RICERCA STORICA E LETTURE INTERPRETATIVE
“LA PERDITA ’IDENTITA’ NEL CONTENIMENTO
MANICOMIALE” CON TIZIANA NOVELLO E GLI ATTORI ALESSANDRO BRUNELLO E TULLIA DE CECCO
SMARRIRSI
Ho il fiato corto stamani
S’è rotto lo specchio
E i pezzi
Mi tagliano il viso.
Fresco di ieri
Il bucato sgualcito
Mi veste e, resto.
Ho vent’anni addosso oggi
In testa duecento
Più un labirinto e un sacco di occhi.
Smarrirsi e perdersi nel freddo d’estate
Nel caldo d’inverno
E mia madre che dall’utero
Mi ha sfrattata
Ride a crepapelle.
Smarrirsi
Mentre tutti corrono
E sanno dove andare.
I libri mi parlano di stanze
Disadorne e tristi
Che nella mia testa
S’aprono e chiudono
Resto
E cerco la tua parola
Una sola
E trovo
Forse, mi ritrovo.
(VanMod)